E quando ti alzi con quel pensiero scatta la scimmia.
Quando ho visto la proposta di Azzurrorosa per una 3 giorni in Romania ho capito che era il viaggio giusto da fare, e se aggiungi che era la prima volta che facevano un tour in Romania diventa tutto ancora più accattivante.
E allora che dire? Iscrizione immediata e diamo inizio ai preparativi.
Una cosa che non ho mai capito è come Mirco e Miria riescano ad associare improbabili compagnie che risultano sempre un compendio al viaggio incredibile.
Funziona così: ti trovi un gruppo di persone che non hai mai visto e dopo 5 minuti che sei con loro ti sembra di conoscerli da sempre.
Come sti due ragazzi riescano a creare questa amalgama è un mistero, ma come tante cose della vita vanno prese così.
La conoscenza con il gruppo inizia via WhatsApp con una chat divertentissima dove l’ipotesi di raggiungere la Romania via strada e il problema di fare la valigia tengono banco per giorni. Alla fine dopo aver ottenuto tutti un master in stivatura panni riusciamo a far entrare tutta la nostra attrezzatura nel mitico borsone Azzurrorosa, e Marco e Luca fanno a gara a chi la spara più grossa. Niente di meglio come antipasto al viaggio!
Devo dire che ogni volta che devo andare da qualche parte con gente che non conosco mi domando sempre se sarò all’altezza del gruppo. Magari sono tutti piloti e faccio da tappo. Ma già in aereoporto dopo aver conosciuto la compagnia dal vivo è già un problema risolto.
Saliamo sul furgone Transilvania Adventures e ci sciroppiamo quasi 3 ore di macchina per raggiungere la città natale del conte Dracula, la base del nostro viaggio. Una sosta per gustare la prima birra in terra romena spezza la trasferta e ci fa prendere contatto con il meraviglioso paesaggio che ci aspetterà per i prossimi giorni. Si sa che la Romania ha qualcosa di misterioso, e già nel viaggio di avvicinamento accade l’impensabile; Il mitico Demius, invece di apprezzare i paesaggi bucolici, viene rapito dall’architettura locale delle grondaie e inizia uno studio di approfondimento del fenomeno. Ogni casa che vede controlla lo scarico della grondaia per carpire i segreti dei lattonieri romeni.
La prima gradita sorpresa (compresa nel trattamento VIP) è la consegna delle maglie personalizzate (fa troppo racing!!!) e chiudiamo la prima sera con un’eccellente cena tipica romena dove Mirco, per mantenere in forma la sua formidabile massa di muscoli, riesce a mangiare un piatto di salsicce e wurstel che avrebbe fatto impallidire Sansone.
Condiamo ovviamente l’ottima cena con adeguata bevanda e al momento di andare a letto una squadra di curiosi va nel garage dell’hotel per guardare le moto che guideremo domani.Dopo una giornata così intensa una buona dormita è inevitabile.Il primo giorno inizia con un sole splendido e partiamo alla scoperta delle colline intorno a Shighisoara.
Dopo aver dato sfoggio di sgasate in un prato si lancia a tutta birra sorpassando a destra e a manca gli amici del gruppo, senza tener conto che il terreno Romeno non è dei più facili, fino a che un’infida canalina gli fa assaggiare il duro terreno.
E qui facciamo un’altra una magica scoperta: le doti fisioterapiche di Mirco Bettini (la Betti causa inimmaginabile errore ortografico) che risistema in un batter d’occhio il pilota e lo rimette in sella.Dovete sapere che Luca e Marco sono in una continua sfida in tutto quello che fanno, e per non essere da meno anche Luca incappa in una caduta.
Demius divide il suo tempo tra il perfezionamento della guida sulla moto da enduro e lo studio delle grondaie.Sta diventando una vera e propria ossessione per lui, quasi una droga! Qui l’abbiamo colto in atteggiamento equivoco con una grondaia, ma non vi preoccupate, è tutto sotto controllo!Proseguiamo intanto il giro e tra la salita di una collina, un single track e qualche discesa impegnativa troviamoanche il tempo per gustare le specialità culinarie scoprendo così che la cucina romena non è niente male. Forse un pizzico di aglio a cui non siamo abituati, ma vista la localizzazione geografica meglio non rischiare!
Anche il secondo giorno si apre con un tempo magnifico e con una sorpresa inaspettata. Ci portano da provare una Beta 300 2T del 2016. Ragazzi che moto!!! Stranamente ai ragazzi del gruppo non piace moltissimo e io e Mirco (il Mirco con la M) ce la passiamo fin troppo volentieri per provarla.
Sopra quella moto sembriamo due bambini che giocano!
Cipi la nostra guida non vede l’ora di farci vedere quanto è bella la Romania, per cui organizza sempre dei giri dove ci possa essere una visita a metà percorso con qualcosa di interessante da vedere. A volte è una chiesa, alte volte i resti di un castello, prediligendo i luoghi raggiungibili con la moto da enduro attorno alla città.
Niente di meglio per divertirsi e scoprire posti nuovi. Ci sono posti particolarmente belli con certi paesaggi naturali che mi ricordano Hobbiville. Non sarebbe strano in mezzo a queste colline vedere comparire qualche strano personaggio fantasy.
Questa è un’altra delle cose belle quando si viaggia in compagnia. Nascono aneddoti e simpatiche gag che restano impresse nella mente. Impossibile dimenticare le discese di Dario nel bosco!
Al pomeriggio del secondo giorno iniziano i primi abbandoni, e rimaniamo in tre con Cipi a guidare nei boschi su percorsi single track veloci e divertenti. Forse uno dei più bei percorsi che abbiamo fatto nel nostro viaggio. A fine giornata arriviamo in albergo e una buona birra fresca (ovviamente radler!) non ce la toglie nessuno!
Alla sera del secondo giorno andiamo a fare la cena tradizionale romena organizzata, sempreorganizzata dall’impareggiabile Luca (il nostro punto di riferimento in Romania).
Accompagnati da Luca e Cipi iniziamo la cena, come vuole la tradizione romena, niente meno che con una grappa!!!
Oltre all’ottimo cibo la cosa più bella di questi viaggi è quella complicità che si crea tra i partecipanti dove si scherza e si ride sugli avvenimenti della giornata, tra un bicchiere e l’altro gustando oltre che il buon cibo la compagnia degli amici.
Ma secondo voi risalire in moto la mattina dopo com’è stata? Semplicemente Durissima!!!
Tra le poche ore di sonno, i bicchierini della sera prima e Dario Radiomaria che commenta i punti più difficili del percorso riusciamo comunque ad inanellare un altro bel giro sfatando il mito del “day after" e arrivare al ristorante tutti interi!
Il pomeriggio del terzo giorno rimaniamo solo Hander (l’uomo che non molla mai) e io a gustarci le ultime ore di libertà, Marco incita Cipi per farci dare la mazzata finale e lui non si tira certo indietro.
Ci porta nei percorsi dove i suoi amici che fanno enduro hard si allenano. Le cadute sono più di una, e alla fine torniamo in albergo sfiniti ma felici come due bimbi.
In questi tre giorni ci siamo guadagnati tutti, o per un motivo o per un altro, un nomignolo che ci farà ricordare con piacere questa bellissima vacanza, abbiamo visto posti nuovi e curiosato tra realtà fuori dal tempo.
E adesso si torna a casa, e chissà… la prossima avventura potrebbe essere giusto dietro l’angolo!
Paolo G.